Articolo 53 - I Dialetti
I DIALETTI: CHE FORZA!!
I dialetti sono linguaggi, a volte delle vere e proprie lingue, che nella loro diversità debbono contribuire all’unità nazionale, specialmente quest’anno che ricorrono i 150 anni dell’Unità d’Italia. Questa ricorrenza è importantissima e deve far capire a tutti che dobbiamo essere uniti anche se parliamo dialetti diversi.
Questa volta, per l’occasione, non si parla del Dialetto Sibillino e neanche di un dialetto marchigiano ma di un dialetto del nord-Italia, probabilmente filo-celtico.
E’ da un po’ di tempo che circola in internet, sia in forma letterale che fotografica, un documento eccezionale, si tratta di un tema del 1954 di un bambino di 3° elementare delle scuole G. Pascoli di Ca’ Tron di Roncade (TV).
Il tema si intitola “Una gita” e lo svolgimento è questo:
Di fronte a questo componimento si vede nitida la maestra con in mano la matita rossa e blue che vorrebbe mettere al bambino un bel 10 scritto in rosso, magari aggiungendo “la prossima volta scrivi in italiano”, ma ne è impedita dalle norme scolastiche che, purtroppo, non considerano nel giusto modo il dialetto ed in questo caso prevedono uno zero spaccato scritto in blue, tenuto conto del fatto che per svolgere il tema sono state utilizzate 62 parole di cui 33, o forse anche più, errate.
Voi che voto avreste messo a questo bambino?
La grazia ricevuta dalla sorella non sposata

“Domenica siamo ndati
a lamadonna demonteberico
a chiedere la grassia
par miasorela che è
maridata da cinque ani
e no a gnanca tosatei.
Siamo ndati, poi siamo
pregati, poi siamo mangi-
ati, poi siamo vegnuti casa.
O che siamo pregati male
o che no si siamo capiti
co la Madona, fatostà
che è rimasta insinta
laltra sorella che no
è gnanca maridata.”

Nel Dialetto Sibillino il tema
sarebbe stato svolto così:
Una gita
Domennaca simo jiti
a la Madonna dell’Ambru
pe’ cchiede la grazia
per sorma che è
sposata da cinq’anni
e non ci’à mango ‘n fricu.
Simo jiti, po’ simo
pregato, po’ simo magna-
to, po’ simo rvinuti a ccasa.
O che simo pregato male
o che nge simo capiti
co’ la Madonna, fattosta
ch’è rmasta inginda
quell’atra sorella che non’è
mango sposata.
