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Articolo 4 - Le uova di coniglio

Che idea!!

Colui che pensò, dopo aver colorato e depositato le uova nei ripostigli degli animali, di mandare i figli a raccogliere le “uova di coniglio” non avrebbe mai immaginato il successo che avrebbe avuto la sua intuizione.

Nelle epoche passate quando arrivava l’equinozio di Primavera molti erano i rituali che venivano svolti  per assicurare il risveglio della natura. Gli uomini e le donne si mascheravano con foglie e danzavano per aiutare la terra a produrre gemme, fiori e frutti utili per il sostentamento.

Il coniglio caratterizzato da una proverbiale fecondità, simbolo di generazione di nuova vita e di rinascita della natura dopo i mesi invernali, divenne, cosa da non credere, il “produttore” di uova colorate.

Di fronte alle uova colorate la domanda è sempre quella: “Chi le ha fatte così belle”? Ed anche la risposta ironica è sempre quella: “Le ha fatte lu cunillu (il coniglio)”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Queste uova, lessate e dipinte con colori naturali (bucce di cipolla, foglie delle rape  ed altro),  sono diventate, in ogni luogo, la moda delle feste pasquali e, nelle Marche, addirittura vengono utilizzate per due giochi chiamati in dialetto “coccetta” e “ciuturellu”. Queste denominazioni sono talmente radicate localmente che non hanno traduzione nella lingua italiana.

In questi due giochi la scelta dell’uovo è fondamentale per la vittoria (“pe’ lu ciuturellu” ci vogliono i più rotondi, mentre per la “coccetta” quelli con la punta dura).

Le regole sono le seguenti:

- “ciuturellu”:

Su un prato in discesa bisogna far rotolare le uova senza dare alle stesse la spinta. Vince chi colpisce un bersaglio (in genere un altro uovo) o chi manda l’uovo più lontano. Il premio, naturalmente, è l’uovo colpito o, comunque, l’uovo dell’avversario.

- “coccetta”:

Necessitano due avversari. Uno tiene nelle mani un uovo (in qualsiasi maniera, anche con una sola mano) e l’altro,  tenendo un uovo sempre con una sola mano, lo deve colpire. Si può colpire con qualsiasi parte dell’uovo. Vince colui che dopo il colpo ha l’uovo ancora  sano. Il premio, anche qui, è l’uovo dell’avversario.

Inspiegabilmente, ma sicuramente per soddisfare i golosi,  le uova pasquali sono diventate di cioccolato, fondente e al latte, e possono essere mangiate gustandone lo squisito sapore.

Anche il coniglio si è trasformato in simbolo augurale di cioccolato: lo vende la Lindt.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Viva il cioccolato: tra l’altro è anche afrodisiaco!!

Quando arriverà la festa: Buona pasqua a tutti e buon divertimento con “la coccetta” e “lu ciuturellu”.

 

 

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