Questa Sibilla è diversa per due motivi:

- primo perché ha convissuto con le Fate sibilline, donne celtiche vere, senza alette e senza piedi di capra;

- secondo perché è diventata Regina delle Fate.

A dimostrazione di queste verità esistono due grotte utilizzate, nelle epoche passate, sia dalla Sibilla che dalle Fate.

Una si trova sul monte Sibilla e si chiama, ancora adesso, "Grotta delle Fate e della Sibilla", l'altra sotto il monte Vettore, vicino alle Pretare, conosciuta come "grotta delle Fate" ma descritta dal Trissino, nella sua opera "L'Italia liberata dai Goti", come "grotta della Sibilla".

IMPORTANTE:  La mancanza della Sibilla Appenninica all'interno del santuario dell'Ambro, ove sono dipinte tutte le altre sibille,  probabilmente è dovuta a questa diversità.