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Articolo 94:  Amandola, non dimenticare

   Ci sono  persone  che acquistano autoveicoli non per utilizzarli ma  per modificarli, sono coloro che si dedicano alla elaborazione dei vari componenti.

   In Italia di elaboratori ce ne sono alcuni famosi: Abart, Pininfarina, Bertone,  Marcello Gandini , Giorgetto Giugiaro e Giacinto Ghia.

   Ce n’è uno però, forse un po’ meno famoso,  che merita di essere ricordato perché è originario di Amandola. Si chiama Giannini e si trasferì a Roma in giovane età seguendo i sentieri della transumanza.       Portò con lui anche un fratello.

   Negli anni ’20 aprirono  subito un’officina e si dedicarono, non si sa per quale ispirazione, alla elaborazione dei motori e delle carrozzerie.

   I modelli più famosi da loro modificati sono la Topolino, la 500 e la 600. Le elaborazioni riguardavano non solo  il motore e la carrozzeria ma anche l’assetto e i freni.   

   Collaborarono anche con la Guzzi e per loro idearono il prototipo  Moto Guzzi 4, meglio noto come "La Romana". Inventarono anche la “Rondine”, una moto nuova sia di motore che di telaio che fu poi copiata dalla Gilera e dalle case giapponesi.

   Dopo circa un secolo le officine Giannini sono tuttora presenti a Roma.

   C’è un altro amandolese che non deve essere dimenticato: Morgante Manardi, probabilmente nipote  di quel famoso Manardo ucciso nel 1500 a Macerata e considerato da alcuni eroe e da altri bandito.

   Questo Morgante, sicuramente a causa delle ostilità di cui era oggetto in Amandola, nel 1600 si trasferì a Bassano del Grappa dove divenne famoso per le ceramiche.

   A volte i casi della vita sono inspiegabili: non si sa chi suggerì al Morgante la ceramica e neanche chi gli  consigliò di trasferirsi a Bassano. Fatto sta che i Manardi in detto luogo, per diverse generazioni,  si occuparono di ceramica e divennero famosi in tutta Europa per questa loro attività.

Costruirono un po’ di tutto (piatti, vasi, vassoi ed altro) ma saranno ricordati per sempre per i loro inimitabili vasi da farmacia.

   Amandola non dimenticare.

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