Articolo 81: Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Una delle cose più belle e interessanti delle Marche è sicuramente il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, un luogo piacevole e variegato dove fare escursioni e passare delle rilassanti vacanze.
Il Parco, istituito nel 1993, è vasto circa 70 ettari e comprende le Regioni Marche ed Umbria, precisamente le Province di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Perugia.
Nel territorio del Parco, tenendo conto delle bellezze naturalistiche, della storia, delle tradizioni e di un'immancabile aura di magia, possono essere distinti quattro differenti versanti: fiorito, storico, sacro e della magia.
Il versante fiorito comprende i prati di Ragnolo dove, nel periodo estivo, si possono osservare splendide fioriture di orchidee, liliace ed altre interessanti specie come la fritillaria dell’Orsini, il narciso o l’astro alpino e le pianure di Castelluccio, famose per la fioritura delle lenticchie.
Il versante storico fa riferimento ai numerosi centri abitati, ognuno con la sua specificità. Montefortino, per esempio, ha la sua interessantissima Pinacoteca.
Cuore del settore sacro del parco è Norcia , patria di S. Benedetto patrono d’Europa, famosa per il Duomo che nella sua sommità ha un’ anomala croce celtica. Al versante sacro appartiene anche il Santuario dell’Ambro dove nell’anno 1000 apparve la Madonna. Inoltre meritano menzione anche le chiese della Madonna della Quercia (Norcia, Amandola, Montefortino, Sarnano) di chiara provenienza celtica.
La magia, invece, aleggia in tutto il territorio del Parco ed in particolare nella presenza della Sibilla Appenninica, “l’illustre profetessa" che viveva in una grotta sita sull’omonimo monte, insieme alle “leggendarie” Fate, donne celtiche belle e sessualmente disinibite, ed in luoghi veramente fatati come il Lago di Norcia (ora di Pilato) e l’Infernaccio.
Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini è un luogo incantevole e pregiato che deve essere visitato con le dovute regole. Le più importanti sono queste:
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Scegliere itinerari in funzione delle capacità fisiche e tecniche e, nelle Case del Parco, documentarsi adeguatamente sulle zone da visitare.
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Fornirsi di un abbigliamento ed equipaggiamento consono all'impegno ed alla lunghezza dell'escursione e portare nello zaino l'occorrente per eventuali situazioni di emergenza, assieme ad una minima dotazione di pronto soccorso.
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Di preferenza non intraprendere da soli escursioni in montagna e, in ogni caso, lasciare detto a qualcuno l'itinerario che si prevede di percorrere, riavvisando sempre del ritorno.
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Informarsi sulle previsioni meteo ed osservare costantemente lo sviluppo del tempo. Nel dubbio tornare indietro. A volte è meglio rinunciare che rischiare. Studiare preventivamente itinerari alternativi di rientro.
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Riportare a valle i rifiuti (eventualmente anche quelli lasciati da altri). Non arrecare danni alla flora e alla fauna. Evitare di uscire inutilmente dai sentieri e di fare scorciatoie.
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Rispettare le culture e le tradizioni locali ricordando di essere ospiti delle genti della montagna.
Nel Parco, comunque, oltre alle escursioni nella natura c’è dell’altro. Ci sono paesi caratteristici con i loro musei, le loro biblioteche, i loro castelli, i loro negozi e, da non dimenticare, i loro ristoranti dove assaporare le ricette tipiche. Sparse nelle campagne ci sono le aziende agricole dove si possono acquistare i prodotti locali.
Per chi vuole soggiornare ci sono alberghi, agriturismi e bed e breakfast.
Una cosa è certa, una vacanza nelle zone sibilline sarà indimenticabile.



