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Articolo 80:    Cotto o crudo

   Ai tempi della fame nera si mangiava quello che c’era e nessuno si faceva tanti scrupoli. Poi è arrivata l’abbondanza e con essa tutte le problematiche.

   Sono spuntati dal nulla gruppi di persone che pretendono di insegnare agli altri come mangiare. 

   I carnivori sostengono che solo mangiando la carne si diventa forti, i macrobiotici che seguono anche nei pasti la filosofia orientale dello ying-yang, i vegetariani che si nutrono di soli vegetali, i vegani  seguono la dieta delle scimmie e sono dei tipi veramente strani che addirittura rifiutano prodotti tipo latticiniuovamiele e pappa reale.

   Ci sono  poi coloro che si nutrono di soli prodotti provenienti dall’agricoltura biologica e sono grandi oppositori degli OGM.

   Ultimamente sono comparsi anche i consumatori di carne halal, cioè la carne lecita (come se esistesse anche la carne non lecita).

   In mezzo a tanta confusione svetta la dieta mediterranea, consigliabile a tutti,  a base di carne, pesce e vegetali.

   Forse il problema è un altro: è meglio mangiare crudo o cotto?

   Quando non era stato scoperto il fuoco l’uomo mangiava tutto crudo e forse era anche per quel motivo  che camminava a quattro zampe.

   Oggi forse si mangiano troppe cose cotte e quelle alla griglia creano sicuramente delle problematiche per quanto riguarda la salute.

   "In medio stat virtus" dicevano gli antichi.

   Ci sono cibi che debbono essere mangiati crudi: insalate, ortaggi vari, frutta, ecc.

   Oggi ci sono anche i crudisti che seguono la moda del “Raw Food” americano e sostengono che tutto deve essere mangiato crudo.

   Altri cibi invece, soprattutto per motivi salutari,  vanno sicuramente cotti.

   E’ stato dimostrato che il licopene, un antiossidante presente nei pomodori diventa più assimilabile  se i pomodori vengono trattati col calore. 
   La carne cotta offre maggiori garanzie dal punto di vista igienico rispetto alla carne cruda. 
   Il calore azzera le parassitosi  e la carica microbica tipo quella dell’ infezione aviaria. 

   Anche il pesce è meglio mangiarlo cotto perché in esso sono presenti larve  di Anisakis (un parassita che ingerito vivo e vitale può provocare nell’uomo granulomi gastrointestinali). Nell’uovo crudo è presente l’avidina che si lega ad una vitamina (biotina) per formare un composto biologicamente inattivo; l’avidina viene denaturata  e così neutralizzata, mediante la cottura. 
   Il calore distrugge anche eventuali germi patogeni, come le salmonelle. 
   Anche i vegetali ricchi di amido e di cellulosa traggono vantaggi dalla cottura: l’amido viene parzialmente trasformato in destrine, sostanze più facilmente digeribili e le fibre di cellulosa sono meglio tollerate. 
   Cuocendo bene i legumi vengono anche distrutti dei principi antinutritivi  che possono provocare una diminuzione dell’assorbimento delle sostanze utili all’organismo. 
   Cotto o crudo, questo è il problema.

   Una cosa è certa: quello che viene mangiato influisce sul fisico e sullo spirito ed il detto popolare “dimmi quello che mangi e ti dirò chi sei” è sempre più attuale.

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