top of page

Articolo 78 : Viva la campagna

   Negli anni ’70 Nino Ferrer con la sua canzone “Viva la campagna”  esaltava la vita all'aria aperta e faceva un elenco delle cose buone campagnole.

   Questa è una parte del testo: “Viva la campagna che mi dà tutti questi grilli, birilli, cavalli, coltelli, mulini, bambini, tacchini, pulcini, casette, cosette, forchette, saette, tramonti, racconti, bisonti, rimpianti, castagne, lasagne, lavagne, montagne, ombrelli, fratelli, cartelli, caselli, bestiame, pollame, catrame, legname, fragori, fattori, pittori, rumori, patate affettate, posate, scarpate, fontane, cantine, gattoni, fornelli, randelli, piselli, martelli, sentieri, bicchieri, mestieri, profumi, dolcini, legumi, barlumi, cipolle, corolle, betulle, farfalle, formaggi, foraggi”.

   Il cantante all’epoca non poteva assolutamente  immaginare che la cosa più importante della campagna è la cacca delle mucche, in essa si trova una sostanza che fa vivere meglio tutte le persone e le rende anche più intelligenti. Si tratta del batterio Mycobacterium vaccae,  si trova anche nel suolo e si sposta sospinto dal vento. Respirando a pieni polmoni, come si fa in campagna, se ne inala inconsapevolmente migliaia di esemplari. Forse è per questo motivo che la gente di campagna è migliore di quella di città.

   Secondo gli scienziati del Sage Colleges a Troy, New York, il batterio è in grado di stimolare il cervello con la produzione di serotonina e di conseguenza agisce come antidepressivo, migliorando la velocità di apprendimento.

   Oggi la gente si è urbanizzata e, purtroppo,  ha  perso il collegamento con gli organismi naturali che sono benefici per l'uomo.

   Gli esperimenti per ora sono stati condotti solo su cavie da laboratorio, ma i risultati non lasciano ombra di dubbio: i roditori sono stati divisi un due gruppi, uno nutrito con batteri e l'altro no. Tutti sono stati messi alla prova con un labirinto. I membri del primo gruppo, sottoposti a dieta batterica, lo hanno attraversato al doppio della velocità rispetto ai compagni a dieta standard. Per verificare ulteriormente la validità dell'esperimento ai topi del primo gruppo sono stati tolti i batteri: le loro prestazioni sono ritornate come quelle degli  altri.                         
   Se l'aria di campagna ha quest'effetto anche sul cervello umano, vale davvero la pena di fare più escursioni possibili. E forse, se la teoria verrà dimostrata anche sugli umani, in un futuro non troppo lontano qualche azienda deciderà di trasferire i propri uffici tra i prati e le università creeranno sedi decentrate campagnole per favorire migliori prestazioni degli studenti.

   Già nel 2007, i ricercatori avevano osservato che il Mycobacterium vaccae aumenta la serotonina nel corpo.  Ora, dopo lo studio americano si può ben dire che per rendere i bambini meno ansiosi e per migliorare le loro capacità di apprendimento è bene lasciarli giocare all'aperto facendoli sporcare con la terra.

   Nelle Marche questo lo sanno tutti e non c’era bisogno degli studiosi americani.

   Anche Celentano nel “Ragazzo della via Gluck”  diceva:

“Ma come fai a non capire,

è una fortuna, per voi che restate

a piedi nudi a giocare nei prati,

mentre là in centro respiro il cemento”

   Viva la campagna.

bottom of page