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Articolo 63: Personaggi famosi

   A volte in questo Mondo nascono delle persone talmente straordinarie che fanno sorgere dubbi nel resto dell’umanità: codeste persone sono umane o sono degli extraterrestri?

   Una di queste sono io (Cecco d’Ascoli) ed un’altra è senza ombra di dubbio Leonardo da Vinci,  uno dei più grandi geni dell'umanità. Quest’ultimo di opere grandiose ne ha fatte molte  ( La Gioconda, l’Ultima Cena con la Maddalena,  la Vergine delle Rocce, ecc.) ma in una, la Sindone,  si è dimostrato veramente eccezionale. E’ stato capace di raffigurare, con metodi ancora oggi inspiegabili e per di più in negativo, il suo autoritratto sulla Sindone. Si dirà che ciò non è possibile perché il lenzuolo che ha avvolto il corpo di Cristo era già presente a Parigi 100 anni  prima della nascita di Leonardo. E’ vero che, nell’epoca aurea delle reliquie,  di Sindoni ne sono circolate parecchie ma è anche vero che quella conservata a Torino di sicuro non è quella francese.

   La somiglianza dell’immagine sindonica con il volto di Leonardo è stata notata e “scientificamente” provata da diversi studiosi anche se la cosa è stata sempre messa in dubbio da milioni e milioni di persone che venerano il lenzuolo come sacro. Ciò che ha tolto ogni dubbio sull’autore della Sindone  è stato il ritrovamento del dipinto “Salvator Mundi”. 

   Quest’opera ritrovata, ora attribuita con certezza a Leonardo, ha una storia, non poteva essere diversamente, straordinaria. Il ritratto del Salvatore del Mondo fu eseguito nel 1513 su commissione del sovrano francese Luigi XII, il dipinto passò poi nelle mani di Carlo I Stuart e dopo la sua decapitazione in quelle di Carlo II, per finire nella collezione del britannico  sir Francis Cook: attribuito ad un pittore minore nel 1958 venne battuto all'asta da Sotheby's per 45 sterline (oggi il dipinto è valutato oltre i 200 milioni di dollari). Dopodiché se ne perse le tracce. Nel giugno di quest’anno l’opera è stata rintracciata in una collezione privata americana e prossimamente verrà esposta al pubblico nella National Gallery di Londra.

   L’importanza di questa opera sta nel fatto che l’immagine dipinta del Cristo è simile, si può dire uguale, a quella presente nella Sindone di Torino e ciò dimostra che Leonardo conosceva in tutti i suoi particolari detta immagine. La vicenda è sorprendente perché l’immagine in negativo del Cristo sindonico è stata vista per la prima volta il 28 maggio del 1898 dall’Avv. Pia che fu  autorizzato a fare fotografie.

   Leonardo ha dato la sua immagine al Cristo e lo ha fatto in modo tale che la Chiesa e i suoi milioni di fedeli venerassero  per l’eternità il suo volto eretico. Che bello scherzetto!!

   Il genio fiorentino nell’eseguire la Sindone  si rese conto della sua perfezione e per attestare, almeno per i dubbiosi,  che l’immagine del Cristo era un falso ci mise delle particolarità: testa sproporzionata rispetto al corpo, collo tagliato,  altezza incredibile (frontale 2,03 metri, retro 2,08 metri) ed anche la sua firma simbolica.

   Qualche anno fa la falsità della sindone fu attestata anche dal carbonio 14.

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