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ARTICOLO 62: Le streghe

   LE STREGHE: Povere donne.

   Le donne streghe  non sono mai esistite  e  nonostante questo per un lungo periodo, oltre 500 anni, sono state perseguitate, arrestate,  torturate e mandate al rogo. In quell’epoca buia, dal 1200 al 1700, quando  era l’ignoranza a prevalere, ne furono  uccise centinaia di migliaia, alcuni studiosi dicono milioni, con l’accusa di avere rapporti sessuali con il demonio (altra figura inesistente).

   Il pittore spagnolo Goya, con saggezza, affermò che il “sonno della ragione genera mostri” e produce innumerevoli vittime innocenti.

   L’unica colpa di queste donne è stata quella di trovarsi al momento giusto nel posto sbagliato. Bastava poco per essere accusate di stregoneria, era sufficiente litigare con i vicini superstiziosi, trovarsi vicino ad un campo dove una grandinata aveva rovinato il raccolto dell’uva, assistere ad una morte di un animale domestico, ecc.. Se poi queste donne avevano i segni del demonio (tutte falsità) era la fine.           Bastava un neo, un segno sulla pelle, una parte insensibile, un capezzolo strano, ecc. per condannarle al rogo.

   La caccia alle streghe riguardò soprattutto le donne povere (astrologhe, fattucchiere, erboriste, levatrici, prostitute e mendicanti)  le quali sotto tortura ammettevano le cose più inverosimili (rapporti sessuali con il demonio, voli con la scopa, sabba, trasformazione in animali, ecc.). In seguito furono accusati  di stregoneria anche i nobili ai quali, in caso di condanna, venivano sequestrati i beni  (bolla di Innocenzo IV, “ad extirpanda”) . Non furono risparmiati neanche preti, frati e monache.

   A peggiorare la situazione furono i monaci tedeschi Kramer e Sprengher che, nel 1486, pubblicarono il “Malleus maleficarum” (martello delle streghe) ed affermarono che le streghe uccidono i bambini e gli animali, tolgono la fertilità ai campi, mandano a male l’uva delle vigne, impediscono agli uomini di procreare ed alle donne di concepire, ecc.

   Non si riesce a capire come nobili, giudici, gerarchie clericali, anche Papi, di solito gente istruita, siano potuti giungere a tanto. Senza parlare di tutti gli strumenti di tortura che da costoro furono inventati per inveire contro queste povere persone.

   Vittima illustre di questi inquisitori fu anche  il grande astronomo Cecco d’Ascoli accusato falsamente di essere “lu stregò”.

   Le conseguenze della caccia alle streghe ed in particolare la credenza in poteri superiori  di persone ed oggetti resistono anche alla modernità. Molte persone credono ancora al malocchio, frequentano maghi e fattucchieri, portano amuleti, cambiano strada se vedono un gatto nero e si toccano le palle se sentono un gufo cantare.

   E le donne del III millenio? Anche loro devono tuttora sentirsi dire “Brutte streghe!”.

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