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Articolo 61: Di chi è la ragione? La mia, sempre la mia.

   La ragione dal vocabolario italiano viene definita “uno dei supremi principi logici secondo il quale ogni conoscenza , per essere ritenuta vera, deve essere sufficientemente provata, riportandola alla verità di altre conoscenze”.

   Nonostante questo oggi tutti vogliono avere ragione, su qualsiasi tema, e nessuno ammette mai di avere torto.

Si vuole avere ragione con tutti,  con gli amici, con il capo ed anche con il partner perché ciò, secondo molti studiosi, aumenta l’autostima e la produzione degli ormoni del benessere. Sentirsi dire “ma lo sai che avevi proprio ragione” provoca nel cervello la produzione di grandi dosi di endomorfine, sostanze chimiche che donano appagamento e aiutano a stare meglio.

   Lo aveva capito anche Arthur Schopenhauer che con la sua opera “L’arte di ottenere ragione esposta in 38 stratagemmi” dimostrò che con una buona dialettica si possono imporre le proprie idee sugli altri. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

    Ci sono anche altre accortezze utilizzate per cercare di avere ragione, per esempio la posizione del corpo e l’utilizzo delle mani oppure l’uso di astuzie linguistiche che se portate all’estremo peggiorano la situazione.

   A volte sarebbe meglio, per un minimo di dignità umana,  ammettere di avere torto ma nessuno lo fa.

   I politici  nei talk show hanno inventato delle frasi per demolire gli avversari e per cercare di avere ragione anche quando hanno torto marcio.

   Per esempio ad una domanda precisa rispondono “prima faccio una premessa” e poi alla domanda non rispondono più e parlano all’infinito, senza dire nulla di concreto, fino a quando il moderatore non li azzittisce.

   Per smontare quanto afferma un avversario dicono “ci vuole ben altro per …”, per sfuggire da un tema scomodo la frase giusta, secondo loro, è “ma non bisogna dimenticare che ….”, per evitare di affrontare un caso preciso affermano “bisogna vedere caso per caso …..”, ecc.

   Quante ne hanno inventate pur di non ammettere di avere torto.

   Un altro metodo usato dai politici scorretti è quello di parlare sopra l’intervento di un altro interlocutore.     Un metodo incivile e da maleducati che però ha contribuito in Italia alla carriera di certe “ministre”.

   Le mogli, invece, non cambiano mai metodo, quando vogliono la ragione a tutti costi usano sempre la stessa frase, oramai diventata storica,  “zitto tu che non sai usare neanche  la lavatrice” senza ragionare sulle conseguenze della stessa. Quante incomprensioni, quante litigate, quante separazioni e quanti divorzi ha provocato questa affermazione. Nonostante tutto continua ad essere utilizzata.

   Navigando nel pratico,  però,  è meglio parlare di cose serie: “Chi ha ragione nel blog di Bar.it?” 

   Io, sempre io.

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