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Articolo 55 : La Pinacoteca di Montefortino

   Una delle eccellenze della Regione Marche è sicuramente la Pinacoteca di Montefortino, definita da autorevole critica “il piccolo Louvre dei Sibillini”, ora egregiamente sistemata nel restaurato Palazzo Leopardi.

   Per questa raccolta di opere d’arte di pregevole valore si deve ringraziare uno stravagante e bizzarro personaggio, Fortunato Duranti, che nel 1854 con atto pubblico, sottoscritto in presenza di testimoni, donò al Comune,  per l’affetto verso il paese natio ed anche per mostrarsi grato ai suoi concittadini, tutti i dipinti oltre alle sculture ed ai vari accessori (tra l’altro anche alcune reliquie del suo omonimo S. Fortunato)  che nel corso degli anni aveva trasportato ed ammucchiato nelle sale comunali e in alcune chiese locali.

   Durante la redazione dell’atto si ricordò dei parenti serpenti e fece scrivere nello stesso “voglio che i miei eredi non possino molestare il cessionario sotto qualunque pretesto” per escludere gli stessi, in maniera chiara e definitiva, da ogni diritto sui beni ceduti.

Per Montefortino le donazioni (ce ne furono altre  in seguito) e le dichiarazioni di  questo imprevisto benefattore furono una vera fortuna.

   Ma chi era costui e come è stata possibile una cosa del genere?

Fortunato Duranti nacque a Montefortino nel 1787,  grazie ad uno zio mentore che si accorse della sua straordinaria inclinazione per il disegno e all’intervento provvidenziale di un generoso protettore (il cardinale Bernardino Onorati) si trasferì a Roma per studiare e per completare la sua formazione artistica. Nella capitale venne in contatto e frequentò artisti del calibro di Tommaso Minardi, Felice Giani, Michele Koch e Bartolomei Pinelli ed oltre che a divenire un bravissimo disegnatore (i suoi disegni sono conservati in numerose raccolte sia nazionali che  estere)  si specializzò anche nel commercio delle opere d’arte.

   Come pittore, invece, è ricordato solo per il suo autoritratto.

   

 

 

Le pitture presenti nella Pinacoteca attualmente sono circa duecento  ma quelle donate da Fortunato Duranti furono molte di più: non poche  nel corso degli anni sono andate perse e 118 furono vendute all’asta,  nel 1930, per fame. Tra quelle vendute, purtroppo, c’era anche un dipinto raffigurante la Madonna della Quercia, di chiara provenienza celtica.

   Si potrebbero descrivere dettagliatamente i magnifici dipinti montefortinesi  (Fiorentino, Alamanno, Antoniazzo Romano, Vergari, Fra Bartolomeo, Reni, Spadarino, Guarino, Maratta, Trasi, Setter, Melchiorri, Chiari, Spadino, Luti, Munari, De Marchis, Ascione, Conca, Subleyras, Giaquinto, Pfeiler, Kuntz, Unterperger, Cades e tanti altri)  ma è meglio non farlo perché per emozionarsi ed appagare l’animo  è necessario vederli personalmente.

   L’articolo vale, quindi,  come invito a visitare la Pinacoteca di Montefortino.

Vicino alla Pinacoteca, sul corso principale,  c’è la bacheca pubblica dell’Associazione Culturale

“La Cerqua Sacra”: è sempre interessante leggere quanto esposto.

Fortunato Duranti

Autoritratto

Pietro Alamanno

Gaspare Landi

Corrado Giaquinto

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