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Articolo 5 - Terremoto: disastro o fortuna?

   Per la povera gente è sempre una tragedia ed è un obbligo unirsi al dolore delle famiglie.

   Per i politici imbroglioni, per i progettisti e per i costruttori corrotti è una fortuna. In passato in molti si sono arricchiti sulle sciagure dei poveri sventurati.
   Nel vedere quello che è successo a l’Aquila la rabbia sale forte: sono crollati, tra gli altri, i due edifici più importanti, l’ospedale ed il collegio degli studenti.
Poveri ammalati e soprattutto poveri studenti, questi giovani ragazzi stavano sognando il loro futuro ed invece hanno trovato la morte. Ora diranno che si è trattato di mera fatalità.
   No!, No! Questi due edifici dovevano essere sicurissimi e soprattutto antisismici ed invece si sono dimostrati insicuri e per nulla resistenti. Coloro che hanno deciso simili costruzioni e hanno approvato le infinite variazioni finanziarie e progettuali (i politici), i progettisti che hanno fatto i calcoli ed i costruttori che hanno utilizzato materiali scadenti devono andare in galera.
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


   In Giappone ed in California un terremoto simile non avrebbe fatto nessun morto.
   E’ ora di farla finita con appalti vinti sempre al ribasso e con costruzioni utilizzate sempre senza collaudo. I responsabili devono pagare perché non possono continuare a dire che la colpa non è di nessuno: se non  lo faranno bisognerà  rimandarli a casa a calci in culo.
   A proposito di culo. Dalle intercettazioni telefoniche è stata registrata questa frase, pronunciata da un costruttore:

“Che culo il terremoto!”.
   Qui purtroppo siamo in Italia e solo una cosa è certa: nessuno pagherà per i danni provocati e per le morti causate.       Nemmeno coloro che hanno utilizzato la sabbia al posto del cemento.
   Il nostro Presidente del Consiglio in questi giorni ha fatto un’infinità di promesse ma bisogna tenerlo d’occhio per vedere se poi le manterrà.
   In passato i nostri governanti hanno fatto sempre il contrario di quello che hanno detto: sui fabbricati infiniti condoni e assenza di controlli, sull’acqua potabile privatizzazione e aumento legale dell’atrazina, sulle industrie abolizione del rischio ambientale e del falso in bilancio, sui rifiuti illegali depenalizzazione, sulle linee ad alta velocità trasformazione del materiale di scavo inquinante in opportunità per riempire cave e depressioni dei terreni,  sui capitali (soldi sporchi) esportati illegalmente all’estero rientro legalizzato, sui condannati penalmente e sugli appartenenti alla P2 carriera politica garantita, sulle banche completa libertà di tartassare i poveri malcapitati,  ecc. ecc.

   Il tutto sempre per il bene dei cittadini (ci sarebbe da ridere per non piangere).
   Questo è il metodo che si applica in Italia per non prevenire i vari disastri che secondo i governanti  sono sempre imprevisti ed inevitabili. I terremoti, per i politici, devono essere totalmente imprevedibili, solo così rendono. Se qualche scienziato si permette di dire che sono prevedibili deve essere immediatamente zittito, definito “imbecille” e magari anche brutalmente denunciato.
 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


   Ogni disastro in Italia ha prodotto molti casi di malaffare. Questa è l’amara verità!
   C’è da piangere per l’Aquila ma ancor di più per la situazione generale di questa cara Nazione.
   Purtroppo non ci sono più neanche le discese dei "barbari".

   Quando Brenno venne  in Italia in un attimo ripulì Roma. Ci vorrebbe un nuovo Brenno.

 

 

 

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