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Articolo 42 - Cernunnos: Il Dio con le corna.

Nei tempi passati le corna sono state il simbolo di nobiltà, regalità e divinità. Oggi, purtroppo, sono diventate quello che tutti sanno. Molti personaggi, divini ed umani, sono stati rappresentati nei dipinti, nei bassorilievi e nelle sculture con le corna ed anche il Mosè di Michelangelo, presente al Vaticano, le ha.

Il più famoso di tutti i cornuti, in Europa, è sicuramente Cernunnos, la divinità celtica del Popolo delle Fate, il cui nome è attestato da un reperto presente nel Pilastro dei Naviganti di Parigi, trovato sotto il coro della cattedrale di Nôtre-Dame nel 1711.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                   Cernunnos del pilastro dei naviganti - Parigi                      Cernunnos - Dio dal grande fallo

 

 

Quale fosse la personalità di questo dio non si sa con precisione. Si pensa che Cernunnos sia stato il sovrano di tutti gli animali, delle fiere e del bestiame. Dio dal grande fallo, signore della fertilità, Cernunnos possedeva forse la forza combattiva e la potenza sessuale del cervo. In certe rappresentazioni Cernunnos regge una cornucopia da cui dispensa semi e monete. Per questo motivo è definito anche Dio dell’abbondanza. L’usanza di regalare le cornucopie augurali, in occasione delle festività natalizie, proviene da questa divinità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La figurazione più raffinata di questo Dio si trova sul meraviglioso Calderone di Gundestrup (I secolo a.C.), oggi custodito al Nationalmuseet di Copenhagen. Qui, in uno dei riquadri interni, il Dio Cervo appare a gambe incrociate. Porta un torques al collo e ne tiene un secondo nella mano destra. Nella sinistra tiene stretto un serpente (questo atteggiamento ricorda la Sibilla Porrina di Cascia che, allo stesso modo, tiene in mano un serpente). Alla sua destra si stagliano un grande cervo e un toro, a sinistra un leone e un lupo; poco lontano sta un piccolo uomo a cavallo di un delfino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                         Calderone di Gundestrup: Cernunnos con in mano il serpente

 

 

Cernunnos è presente in tutta l’Europa soprattutto presso le popolazioni celtiche ed in particolare nella tribù del Popolo delle Fate che stazionava presso i boschi ed utilizzava abitazioni mimetizzate nel terreno.

Ne troviamo una traccia antichissima anche in Val Camonica, sulle Alpi italiane, in un luogo ben transitato dai Celti. Qui si può ammirare una grande incisione rupestre, databile al IV sec. a.C., che ritrae un personaggio dotato di corna e di grande fallo, accompagnato da un piccolo uomo, anch’esso dotato di un pene eretto. La figura cornuta porta un circolo intrecciato intorno al braccio destro che potrebbe anche essere un torques; con la sinistra tiene invece un oggetto allungato che fa pensare ad un serpente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                               Cernunnos Val Camonica                                             Sibilla Porrina

 

 

Nelle zone sibilline, dove non c’è la presenza dei cervi, Cernunnos è presente sotto le sembianze dell’ariete.

Un bassorilievo raffigurante un caprone è visionabile nella cripta della chiesa di San Lorenzo a Montemonaco ed un'altra raffigurazione è presente nella frazione Uscerno di Montegallo. La cosa culturalmente interessante è che la chiesa di San Lorenzo si trova in una zona chiamata Vallegrascia (valle grassa, valle dell’abbondanza).

Nel bassorilievo di Cernunnos con la cornucopia, nella parte superiore, è presente anche una “pantegana”: probabilmente questa divinità era anche un estimatore della “sorca”!

 

 

 

 

Cernunnos

con la

cornucopia

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