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Articolo 34 - La Cerqua Sacra: anche un albero speciale.

La Cerqua Sacra non è solo la denominazione della famosa Associazione Culturale di Montefortino ma è anche il nome di un albero, un albero speciale, una quercia (in dialetto “cerqua”) nata da una ghianda piantata nel 1995 dietro la chiesetta (in dialetto “cchisòla”) dedicata alla Madonna della Quercia della frazione (in dialetto “villa”) Cese dello stesso Comune. Questa quercia, che ora ha una circonferenza di cm. 55 ed i suoi rami hanno oltrepassato il tetto della chiesa, qualche anno fa ha avuto anche una brutta esperienza: durante un’abbondante nevicata non riuscì a reggere il peso della neve e cadde a terra. Fu rialzata ed ora, per fortuna, è viva e vegeta e nel mese di Maggio ha fatto il suo primo miracolo, un miracolo pagano, forse celtico, ma pur sempre un miracolo. Una mattina ha mostrato in tutto il suo splendore un bellissimo sciame, grande come una zucca e contenente migliaia e migliaia di bellissime api.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come ha fatto l’ape regina, tra un’infinità di alberi, a scegliere proprio questa quercia? Il miracolo sta proprio in questa domanda: l’albero deve aver emanato un qualcosa di speciale, di sacro, di magico, che ha attirato l’ape regina.

La filosofia di vita delle api e la loro organizzazione sono strane ma nella loro brutalità (per noi umani brutalità) sono di una perfezione assoluta. Sembra, anzi pare certo, che nella famiglia delle api non sia importante la vita dei singoli componenti ma la vita della comunità. Le api nascono già predestinate: le regine debbono fare le regine, i maschi devono fare i maschi e la quasi totalità delle api devono fare le operaie. Anche la morte è finalizzata alla continuazione della specie: le regine e i maschi in più vengono uccisi, le api operaie spesso muoiono da sole per il troppo lavoro. In ogni famiglia di api ci deve essere una sola regina, quando le api sono tante una nuova regina prende il potere e quella vecchia deve sciamare, cioè si deve trasferire, insieme ad una parte delle api operaie, in un altro posto. Le api operaie sono, come si dice, “cornute e bastonate” infatti loro si devono dedicare esclusivamente al lavoro e non possono fare l’amore, solo l’ape regina può essere fecondata. La fecondazione della regina è una corsa ad ostacoli e per il maschio vincitore una tragica fatalità. Quando è il momento giusto la regina prende il volo e dietro vanno tutti i maschi, essa fa le giravolte, si lancia in alto, si butta verso il basso, accelera, decelera per vedere quali e quanti maschi riescono a seguirla. Alla fine solo un maschio riuscirà ad accoppiarsi con essa e a fecondarla. Questo piacere però gli costerà caro: gli organi sessuali resteranno attaccati alla regina ed il maschio per liberarsi li dovrà strappare procurandosi così la morte. Anche tutti gli altri maschi che non sono riusciti a fecondarla, se non sono morti da soli, verranno uccisi. Se questa filosofia fosse applicata al genere umano allora si che se ne vedrebbero delle belle. La gente sarebbe pronta a sacrificare la propria vita per il bene della comunità? Col cavolo!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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