Articolo 3 - Calendimaggio
Quando si pronuncia il detto popolare sibillino “Dò jimo a piandà Maggiu”, che il lingua italiana si traduce con “Dove andiamo a piantare Maggio”, tutti intendono, con un sorrisetto sotto i baffi, “Dove andiamo a fare l’amore”, che in dialetto si esprime con una frase più sintetica che rende molto meglio il significato.
Come è possibile che se uno dice “piantar Maggio” gli altri intendono “accoppiarsi”?
La spiegazione c’è e risale alla notte dei tempi. Il detto proviene, infatti, dalla festa celtica di “Beltane”, quella che poi si è trasformata, svuotata dai contenuti originari, nell’attuale “Calendimaggio”.
I Celti per le loro conquiste avevano bisogno di guerrieri ed in questa festa l’accoppiamento era obbligatorio. Addirittura le donne che non concepivano venivano messe a disposizione degli ospiti delle comunità. Nelle epoche passate questo era uno dei motivi che portava tante persone a visitare le zone sibilline, molte delle quali addirittura non tornavano indietro e si fermavano a vivere lassù).
Per dare inizio alla festa di “Beltane” era necessario piantare un palo, simbolo della virilità divina, al centro del luogo ove si sarebbe svolta la manifestazione. Il palo doveva essere il più alto ed il più bello possibile: i giovani andavano nel bosco, sceglievano l’albero migliore, ne ricavavano il palo tagliando i rami e poi lo trasportavano nella zona della festa. Successivamente, dopo averlo ornato nella parte terminale con fiori profumati, lo piantavano nel terreno. Sul palo venivano anche attaccati dei nastri variopinti utilizzati per la scenografia di alcuni balli.
La tradizione popolare sibillina ha conservato dalla “Festa di Beltane” anche una pratica di buon auspicio: quella di saltare i falò (in dialetto “lu focaracciu” o “lu faore”).
In questa celebrazione si piantava il palo, si cantava, si mangiava, si beveva (i Celti erano golosi del vino cotto), si ballava e poi ci si accoppiava: ecco perché la gente ancora oggi con il “piantar Maggio” capisce quella cosa lì.
La festa del Calendimaggio, che in parecchie località europee ha conservato il nome “Beltane”, si svolge il primo di Maggio. In Italia viene celebrata in molte località del Nord e del Centro (tra le quali Terni ed Assisi).
Sulle zone sibilline gli unici posti dove c’è tuttora questa festa sono Appennino vicino Visso e Ancarano vicino Preci.
Per il prossimo 1° Maggio: Buon Calendimaggio ed Happy Beltane.


