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Articolo 26 - Arpa celtica

Andrea da Barberino nel suo famoso romanzo “Il Guerrin Meschino” ci dice che le ancelle della Sibilla, cioè le fate sibilline, suonavano l’arpa. Allo stesso modo altri autori e numerose leggende confermano la circostanza: la gente ancora adesso, quando parla di fate, dice subito, oltre a tutto il resto, che suonavano l’arpa.

La cosa superficialmente sembra strana ma se si approfondiscono un po’ le ricerche la questione risulta di una chiarezza ed di una normalità ineccepibili. Infatti queste fate sibilline erano donne celtiche che per sfuggire alla morte e alle torture si erano rifugiate sui monti dopo che i loro compagni, oltre 40.000, erano stati uccisi o fatti prigionieri nella battaglia del Sentino, combattuta nel 295 a.C, nelle zone di Camerino e Sassoferrato.

Se questo strumento, sconosciuto in zona, era arrivato, nonostante tutte le sventure, sui Monti Sibillini vuol dire che esso aveva un’importanza eccezionale e che quindi doveva essere salvato a tutti costi. Ed è quello che è accaduto: è stato conservato e queste fanciulle hanno continuato a suonare l’arpa, non un’arpa qualsiasi ma un’arpa eccezionale, un’arpa celtica.

Ma che cos’è un’arpa celtica?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'arpa celtica, o arpa gaelica, è uno strumento a corde tipico del folklore dei paesi europei di area celtica. Questo tipo di arpa si differenzia dall'arpa classica usata nelle orchestre sinfoniche per vari motivi:

- è più piccola rispetto all'arpa classica;

- ha la cassa di risonanza intagliata da un tronco di salice;

- a differenza della grande arpa da concerto non ha i pedali, ma ha le chiavi, chiamate   lever, con cui si ottengono i semitoni;

- le corde delle arpe celtiche antiche erano metalliche oppure di budello di pecora; oggi possono essere anche in nylon oppure in carbonio e si possono suonare con i polpastrelli, mentre le corde in metallo si suonano con le unghie.

La più antica arpa celtica conosciuta è quella del Re Brian Boru, conservata al Trinity College di Dublino.  L'arpa di Brian Boru è l'emblema nazionale della Repubblica d'Irlanda, in gaelico ÉIRE, ed è incisa sul retro delle monete irlandesi dell' Euro, su tutte e non solo su una. Appare sull'emblema della provincia di Leinster e si trova anche nell'insegna della famosa birra Guinness.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli antichi arpisti formavano una corporazione di tipo ereditario ed erano organizzati come un ordine religioso. L'arpista era tenuto in grande considerazione in tutte le corti dove esercitava la sua arte, accompagnando con la musica le sue innumerevoli storie che parlavano di amore, di guerra, di amicizia e di magia.

Pertanto è tutto molto chiaro: le nostre fate erano donne celtiche e per coerenza suonavano l’arpa celtica;  poi, piano piano, hanno capito che per il saltarello era meglio l’organetto e si sono innamorate di questo strumento marchigiano, di legno e a due bassi.

E, come dice il detto popolare “se mitti la paja vicino a lu furminande ......”, queste belle donne fatate, al chiaro di luna, si sono innamorate anche dei suonatori e non solo di quelli.

Una buona arpa celtica, per chi la volesse acquistare, costa intorno ai mille euro.

 

 

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