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Articolo 24 : Un'altra storia bella, questa è sibillina

Le storie sono più belle quando non te le aspetti e soprattutto quando riguardano le nostre zone che non hanno nulla da invidiare ad altre località più pubblicizzate.

Avevo letto tempo fa il libro di Eno Santecchia intitolato “ A spasso nel tempo” e mi era sorto il desiderio di visitare Vestignano di Caldarola. Domenica, non avendo niente da fare, ho deciso di fare un giro e dove potevo andare se non a Vestignano? Sono giunto a Caldarola, ho chiesto informazioni e mi hanno indicato la strada giusta. Lungo il percorso ho incontrato i ruderi di una vecchia chiesa, il cimitero ed alla fine sono giunto a Vestignano. La prima cosa che si incontra è la chiesa dei Santi Martino e Giorgio, all'interno della quale è possibile ammirare il Trittico di Simone de Magistris ed altri dipinti, poi di fronte c’è il castello e le altre abitazioni della frazione. Entrando nella porta principale della fortezza, passando al suo interno, dove tornano alla mente i fantasmi e le sale tortura, e camminando in salita si giunge ad un ristorante che si chiama “Il Picciolo di Rame” posto in una posizione impensabile. Ci si potrebbe chiedere come sia possibile aprire un ristorante in un luogo simile: alla fine di una salita che fa venire il fiatone e senza possibilità di poterci giungere con le macchine. Eppure quando ci sono arrivato io c’era il pienone, chissà forse sarà perché lì si mangiano prodotti genuini.

Un ristorante simile deve per forza avere un gestore sicuramente fuori dal comune. Ed infatti è proprio così, il responsabile dell’attività ha anche l’hobby della cultura celtica. Mi ha detto che lì vicino c’è una località chiamata Garufo che sicuramente  è una zona celtica perchè ci sono i menhir, anche se spezzati e caduti per terra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I menhir dimostrano che in queste zone i Celti non ci sono solo passati ma ci hanno vissuto e pure a lungo. I conti tornano: fu proprio a San Ginesio, Comune poco lontano da Garufo, che fu ritrovata la tomba di un nobile guerriero celtico.

Scendendo di nuovo nella strada principale ed andando un po’ avanti, su un muro, si può ammirare un interessante dipinto che rappresenta l’eccidio di Montalto, in occasione del quale i Tedeschi uccisoro alcuni partigiani (sulle divise tedesche c’è la svastica e questa circostanza ha contribuito non poco a far dimenticare l’antico e nobile significato del simbolo celtico).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’affresco, purtroppo, sta cadendo a pezzi.

Proseguendo, dopo qualche centinaio di metri, si giunge sotto una  quercia secolare che ospita tra le sue radici un bellissimo presepio. Da non credere: un presepio celtico!! Proprio sotto la quercia  dei Druidi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vestignano è un luogo interessantissimo però presenta due emergenze culturali:

- il dipinto dei partigiani deve essere restaurato perché deve restare lì a ricordare che anche i giovani sibillini hanno combattuto contro la dittatura ed alcuni hanno dato la vita per portare la democrazia in Italia;

- i Menhir di Garufo debbono essere rimessi in piedi perché non è giusto che simboli religiosi di tal genere siano stati abbattuti solo perché appartenenti ad un’altra religione, quella celtica.

 Dopo questa bella storia c’è solo una cosa da fare: andare a mangiare al Picciolo di Rame e dopo, per digerire e per saziarsi anche di cultura, gironzolare per Vestignano.

 

 

P.S: Da non credere, di fronte alla quercia ed al presepe c'era posteggiata un'auto storica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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