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Articolo 22 : Abbazia di Fiastra

Per i pellegrini l’Abbazia di Fiastra è una chiesa come tante altre dove recarsi per pregare o per seguire le funzioni religiose. Per altri è una località interessante per i prati erbosi sempre ombreggiati e per la riserva naturale dove facendo splendide  passeggiate  si possono osservare gli animali . Per coloro, invece, che ricercano la verità storica e non si accontentano delle apparenze l’Abbazia di Fiastra presenta alcune sorprese veramente strane, anche perché in un edificio costruito con I resti della città di Urbs Salvia ci si aspetterebbero cose romane ed invece:

-       All’ingresso della chiesa c’è un mausoleo che nella sua base ha incisi gli intrecci celtici e nella parte superiore porta incastonati diversi stemmi tra i quali uno con la croce templare e due serpenti incoronati;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-       Sui capitelli di alcune colonne ci sono altri intrecci celtici;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-       Nella parete dell’altare pagano c’è addirittura il vaso del seme le cui origini risalgono alle religioni falliche;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-       Sul muro, di fianco all’altare, c’è un affresco che raffigura un santo sotto un Dolmen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scendendo nel Museo la sorpresa è ancora più grande perché ad un certo punto si può osservare una pietra nera catalogata come “Peso in basalto”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                       Pietra Nera dell'Abbazia di Fiastra                                            Pietra Nera della Mecca

 

Peso in basalto? Ma non sarà, per caso, la famosa pietra nera, di cui si sono perse le tracce, venerata un tempo come divinità presso il Tempio della Dea Cupra nelle vicinanze della località Maestà di Urbisaglia (a tal proposito, più in la, dovrò scriverci un articolo).

Dall’Abbazia di Fiastra si riparte sempre con tanti dubbi ed in particolar modo ci si chiede come sia possibile che un altare simile stia ancora lì. Per i neo-celtici va pure bene così ma per i cristiani cattolici dovrebbe essere scandaloso, probabilmente ne sono all’oscuro).

Una cosa però è certa: questa chiesa è più celtica che cristiana e tutti questi reperti dimostrano che in zona i Celti ci sono stati e come!! Daltr’onde anche nel Museo di Urbisaglia ci sono reperti celtici, tra i quali l’ara con gli arieti e le ghirlande (simbolo della virilità celtica), le manine con le dita aperte (simbolo della conoscenza dei Druidi), i pendoli sessuali, ecc.

Agli inizi del Cristianesimo era comunque normale, anzi prescritto, che i reperti pagani, provenienti dai Templi demoliti, fossero rimurati nelle pareti delle chiese cristiane per attirare i cultori delle altre religioni. Costoro se riconoscevano qualcosa di proprio entravano volentieri.

E’ bene ricordare, infine, che nei locali adiacenti la chiesa e nei sotterranei del fabbricato qualche anno fa sono state girate alcune scene del film "Un gesto di coraggio" dedicato a Cecco d’Ascoli che prossimamente, come ha assicurato il regista Dr. Benfatti nel blog di www.bar.it  e giustizia italiana permettendo, uscirà nei cinema.

 

 

 

 

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