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Articolo 16 : The stone therapy

Nei giornali estivi è stata pubblicizzata, facendola passare come ritrovato della ricerca scientifica moderna, the stone therapy (la terapia delle pietre). Evidentemente questi pubblicitari ci vogliono far ridere. Il potere curativo delle pietre, specialmente quello mediante attraversamento, è conosciuto fin dalla notte dei tempi. Da sempre, infatti, sulle rocce delle montagne  si  formano dei buchi naturali che se attraversati hanno il potere di curare certe malattie, di irrobustire i gracili fanciulli e di far ottenere la gravidanza alle donne sterili.

In Europa sono presenti un po’ dappertutto: i più famosi sono in Irlanda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                              Pietra delle Fate

 

Sui Monti Sibillini un tempo c’era un masso con un foro miracoloso, chiamato la “Pietra delle Fate”,  pietra della fertilità che veniva utilizzata da tutta la popolazione montana e non solo. La gente che passava nel buco, non si sa perché,  forse per delle energie intrinseche delle pietre (in Inghilterra ci sono anche le pietre parlanti) o forse per “l’effetto placebo”,  guariva.

Poi, con l’avvento della nuova religione, la Roccia delle Fate fu distrutta perché ritenuta correlata alla concezione pagana della vita. Il popolo, però, non gradì questa distruzione e mise in atto una dura protesta: se non si fosse ricostruito il foro miracoloso non avrebbero più frequentato le nuove chiese cristiane.

I nuovi sacerdoti, loro malgrado, per riconquistare i fedeli furono costretti a ricostruire i fori sacri all’interno dei nuovi templi, quasi sempre costruiti sopra templi pagani demoliti.

Ancora oggi la gente attraversa questi fori: alcuni per curiosità altri perché ci credono veramente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                       

 

                        Foro sacro di Montelupone                                                        Foro sacro di Tolentino 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                   Foro Sacro Abbazia di S. Eutizio Preci                                         Foro sacro di Amandola

 

Lo fanno a Montelupone nella chiesa di San Marone (qui il foro è costruito sopra un pavimento fatto a spirale celtica), a Tolentino nella cattedrale di San Nicola, a Preci nella fortezza di Sant’Eutizio e ad Amandola nella chiesa di San Ruffino (costruita sopra il tempio pagano della Dea Bona). A Pollenza, nella chiesa di Rambona (Ara Dea Bona, Tempio dedicato alla Dea Bona) a questo proposito c’è una particolarità: il foro sacro non c’è più, o è nascosto, ma

S. Amico, il santo locale, guarda caso, cura l’ernia, come il foro di Amandola.

Coloro che vogliono una cura alternativa, una vera stone therapy,  possono provare ad attraversare questi buchi, però attenzione perché per chi è su di peso c’è il rischio di rimanere incastrati.

 

 

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