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ITINERARIO CELTICO SIBILLINO -  3 MONTEMONACO

Montefortino - Montemonaco:  Km. 8,5

 

Montemonaco può essere definito Comune Celtico perché nel suo stemma antico c'è un cinghiale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                                                                                       La Dea Arduinna cavalca il cinghiale

 

Nella mitologia celtica il cinghiale era sacro alla dea gallica Arduinna.

Nella serie dei fumetti Asterix  i  cinghiali sono il cibo preferito di Obelix il cui appetito immenso attesta che egli può mangiare vari cinghiali arrosto in una sola seduta.

 

Nel Comune di Montemonaco ci sono importanti presenze celtiche:

1) Il già citato stemma comunale antico;

2) La frazione Cese;

3) La Grotta delle Fate e della Sibilla;

4) La chiesa di Santa Maria in Casalicchio;

5) La chiesa di San Lorenzo in Vallegrascia.

 

 

1) Stemma comunale antico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2) La frazione Cese

 

Anche il Comune di Montemonaco ha una frazione che si chiama Cese.

Il termine "Cese" proviene, secondo una ormai consolidata tradizione, da caedo che significa tagliato, quindi bosco   tagliato, o meglio bosco sacro tagliato o meglio ancora bosco sacro celtico tagliato.

 

 

3) La Grotta delle Fate e della Sibilla (si trova sopra alla corona del Monte Sibilla)

 

Le Fate sono donne  vere, senza alette e senza piedi di capra, della tribù celtica del Popolo delle Fate, giunte sui Monti Sibillini dopo la Battaglia del Sentino.

La tradizione popolare tuttora ricorda le Fate Sibilline per la bellezza, per la libertà sessuale, per l'abilità nella filatura, nella tessitura e nel ballo (il saltarello è la loro danza più famosa) e per la capacità di curare i mali con le erbe trovate.

La loro presenza è ancora oggi attestata, oltre che dalla grotta, dai sentieri, dalle fontane,  dalle leggende (storie vere falsificate dalla cultura dominante dell'epoca), dalle opere letterarie, dai detti popolari, ecc.

 

In questo caso la denominazione della Grotta dimostra che le Fate e la Sibilla (forse un po' celtica), ingiustamente perseguitate, hanno convissuto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4) La chiesa di Santa Maria in Casalicchio

 

Questa chiesa è importante perchè in una sua parete ci sono delle incisioni che riportano alla cultura celtica:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                 Fiore celtico della vita (a sei petali)                                     Pentacolo Stellato (murato sottosopra)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sopra il portale di questa chiesa c'è la croce patente che attesta la presenza nelle zone sibilline dei famosi sacerdoti guerrieri templari. Saranno stati templari celtici? Probabilmente alcuni si ed altri no.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

5) La chiesa di San Lorenzo in Vallegrascia

 

Qui i Celti sono di casa.

Nella cripta, sui capitelli delle colonne ci sono:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo è l'antico stemma di Montemonaco che si trova proprio nella facciata del palazzo comunale.

La Grotta delle Fate e della Sibilla attualmente (2014) è ridotta cosi' ma ci sono iniziative, appoggiate anche dall'Associazione Culturale "La Cerqua Sacra",  volte alla sua riapertura.

Questa è la finestrella (oggi murata) che guarda la Grotta delle Fate  utilizzata in passato per dare nobiltà ai giuramenti fatti guardando la Sibilla.

I due simboli celtici, come si possono vedere dall'immagine, sono proprio qui.

Il pentacolo stellato, chiamato anche l'Orma dei Druidi, fa spesso riferimento alla divinità cornuta del Popolo delle Fate (il celtico Cernunnos). La punta verso il basso ne rappresenta la demonizzazione.

Il Dio con le Corna, il celtico Cernunnos, divinità del Popolo delle Fate.

La religione legata a questo Dio è realmente esistita anche se poi è stata cancellata dalla cultura dominante.

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Cernunnos era anche il Dio dell'abbondanza.

La cornucopia proviene da questa divinità.

La cripta di San Lorenzo si trova in Vallegrascia (Valle Grassa)

L'animale che si morde la coda rappresenta l'oroborus cioè l'infinito.

In questo caso afferma che la religione del Dio con le Corna sarà eterna.

In una lastra di marmo posta attualmente al piano superiore della cripta ci sono incisi questi simboli:

Palmette celtiche e crocifisso fatto con gli intrecci.

 

Fiore celtico della vita (a sei petali).

La lastra purtroppo è molto deteriorata.

Questo simbolo è stato anche utilizzato dai Templari (probabilmente celtici) per indicare i sentieri sibillini.

Civetta, simbolo della conoscenza.

Coppia in copula.

Questa immagine sta a significare che l'atto sessuale è l'inizio della vita.

Per i Celti il fallo era il Dio creatore.

Anche la religione del fallo è realmente esistita ma poi cancellata dalla solita cultura dominante.

 

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Per una conoscenza superiore è importante sapere che:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Spoleto nella chiesa di San Pietro ci sono due entrate, una cristiana con i leoni e una pagana (celtica) con il Dio con le corna.

A Terni, sulla parete della chiesa di Sant'Alò (la prima chiesa cristiana costruita nella città) c'è una pietra proveniente da un tempio pagano distrutto che riporta inciso il simbolo del Dio con le corna.

Nelle prime chiese cristiane, per attirare i fedeli, venivano messi dei reperti pagani, provenienti da templi distrutti. Questi reperti sono presenti in diverse chiese sibilline.

 

 

IMPORTANTE: A Foce e ad Altino due alte rocce, indicate come l'uomo e la terrecella, erano ritenute miracolose per rendere fertili le donne sterili (dal libro "Foce e il Lago di Pilato" di Claudio Censori).

Anche questa è un'usanza celtica.

 

 

 

 

MONTEMONACO  E' UN PAESE SPLENDIDO CHE MERITA DI ESSERE VISITATO

 

 

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